Informazioni
Difficoltà: Intermedio
Periodo dell’anno | da Maggio a Ottobre |
Referenti di zona | Appennino Adventures asd Renato Farina 3403896651 |

Otto passi appenninici in un unico percorso, fra sorgenti, boschi e panorami mozzafiato.
L’alta via delle sorgenti è facilmente percorribile a piedi, in mountain bike o a cavallo. Siamo nel Comune di Ventasso, nella fascia di crinale appenninico al confine con la Toscana. L’anello principale si snoda su di un percorso di strade forestali e di sentieri lungo circa 55 km, che si mantiene quasi totalmente ad alta quota, nel bacino idrografico dell’alta valle del fiume Secchia e dei suoi affluenti.
Una rete di varianti permettono di percorrere questo itinerario suddiviso in varie tappe, in modo che anche famiglie con bambini o scolaresche, lo possano conoscere e frequentare. Unisce otto passi appenninici, tutti al di sopra dei 1200 metri di altitudine sul livello del mare. In questo territorio l’acqua sgorga da diverse sorgenti e forma piccoli corsi d’acqua, che si muovono lentamente e silenziosamente tra i cuscini erbosi e si accumulano in alcuni luoghi per formare stagni o torbiere. In altri casi l’acqua esce impetuosa e scorre verso valle attraverso letti di pietre arrotondate e scolpite dal suo scorrere perpetuo. In quest’area dell’Appennino che va dal passo di Pratizzano a quello delle Radici si trovano infatti molte sorgenti, denominate “polle” in dialetto; sono luoghi dove l’acqua risorge dal terreno formando un insieme di sorgenti.
Il giro è molto bello, in un ambiente incontaminato, e lascia la sensazione di avere compiuto una bella avventura. Specialmente se affrontato con passo lento, si pedala per ore ed ore nei boschi immersi solo nei propri pensieri e nei rumori della natura lontani dalla vita di tutti i giorni. Faggeti, castagneti, borghi in pietra laghi e torbiere, paesaggi unici in questa terra che unisce la Toscana all’Emilia che si affaccia sul mare della Liguria.
A nord il continente, a sud il Mediterraneo. Tre province, tre regioni, da un lato le colline del Lambrusco, del Parmigiano Reggiano e dell’aceto balsamico, dall’altra i terrazzamenti sulle scogliere a picco sul mare e ulivi, fichi e lecci. all’apparenza divise dall’Appennino in realtà profondamente unite da tradizioni, cultura e storie di uomini e donne che hanno con il loro lavoro disegnato questa terra fantastica.
Per percorrerla in bike il senso di marcia consigliato e quello antiorario, essendo un anello si può comodamente partire e arrivare da ogni punto tappa. Noi vi consigliamo la stazione turistica di Cerreto Laghi, dove potrete trovare un noleggio attrezzato di e-bike e un servizio di accompagnamento e guida da parte di Appennino Adventures, oltre ad una scelta ampia di alberghi, ristoranti e negozi dove acquistare quanto necessario per il vostro giro.
Descrizione percorso
Si parte da Cerreto Laghi su strada asfaltata ma dopo poche centinaia di metri si imbocca la forestale che porta al lago Pranda, per poi scendere nella Valle del Riarbero, La Valle del Riarbero è senz’altro la valle più incontaminata e selvaggia dell’Appennino. Non ci sono centri abitati e non ci sono strade carrozzabili. Non ci sono insediamenti umani da almeno 400 anni. nel 1400 in Garfagnana sorsero le ferriere o magone estensi di Vallico e di Fornovalasco e alla fine del cinquecento fu un garfagnino ad iniziare la costruzione della Ferriera del Rialbo.
Il minerale ferroso era trasportato a dorso di muli dall’Isola d’Elba attraverso il Passo di Cavorsella, e la ghisa (o ferrazzo) veniva acquistata a Firenze e Follonica. L’acqua del Riarbero era utilizzata come forza motrice per magli, mole e mantici.
Percorreremo la valle passando dal passo del Lupo a quello di Cavorsella per poi raggiungere il passo di Pradarena punto più alto altimetricamente del percorso. percorreremo la strada forestale del Martinaccio fino a raggiungere il Quartiere poi giù attraverso vecchi sentieri tracciati dai carbonai fino al bivacco il Botaccio, e poi al guado del fiume. Si risale di quota su strada forestale raggiungeremo di nuovo il crinale attraverso il Poggio Colombaia arriveremo ai Prati del Monte, luogo bellissimo un balcone naturale al centro della valle del Secchia, intorno a noi tutte le cime dell’Appennino. Si scende attraverso l’antico castagneto fino a raggiungere il ponte del Secchia punto più basso altimetricamente sul nostro percorso. Da qui si prosegue su asfalto attraversando Collagna, si gira prima a sinistra poi successivamente a destra si risale di quota oltrepassando il borgo di Valbona fino al passo di Pratizzano. Si imbocca una forestale che ci porterà al monte Leto e poi al Passo di Scalucchia. L’ambiente e molto simile a quello alpino, praterie di alta quota pascoli con greggi di pecore o vacche e cavalli.
da qui girando a destra si imbocca un bella strada forestale, al termine della quale inizia un sentiero ciclabile che rapidamente ci conduce alle Fonti di Capiola, sotto il monte Casarola
Una bella strada forestale con qualche saliscendi ci porta al guado del fiume Secchia e poi al Passo dell’ Ospedalaccio, dove proseguendo su strada forestale entreremo in Lunigiana, la valle più a nord della Toscana, sulla nostra destra la valle del fiume Taverone si apre verso il golfo dei Poeti nelle giornate limpide e visibile il mare. Raggiunta la strada asfaltata si gira a destra e dopo 300 metri a sinistra su sentiero costeggiando il lago Padule raggiungeremo il Passo del Gatto da qui in poi su asfalto per circa 2 km fino a Cerreto Laghi.
Evidenze turistiche
Area dei laghi Cerretani, sorgenti del Secchia, valle del Riarbero e acque bianche.
Borghi storici di Cerreto Alpi, Vallisnera, Sassalbo.