Informazioni
Difficoltà: Intermedio
Periodo dell’anno | autunno, inverno, primavera - stagione asciutta |

Nelle terre di Matilde di Canossa.
Il percorso si snoda tra carraie, sentieri, e stradine asfaltate, nel territorio su cui governò la celebre contessa Matilde di Canossa (1046-1115) protagonista del famoso episodio storico in cui l’imperatore Enrico IV, per ottenere la revoca della scomunica inflittagli da papa Gregorio VII nella lotta per il potere tra papato e impero, fu costretto ad attendere per giorni alla base del castello di Canossa ove Gregorio VII si era rifugiato, protetto dall’alleata Matilde.
Dal piazzale alla base del castello di Canossa (foto 1,2,3) si segue la strada, prima in discesa poi in salita, in direzione sud verso l’abitato di Cavandola dove si prende a destra la carraia che con alcuni saliscendi in poco meno di 1,5 km ci porta sulla strada di Cerredolo de Coppi. Percorsi poche centinaia di metri si lascia l’asfalto per imboccare a destra un carraia inizialmente in leggera discesa che ci conduce ad un punto panoramico sui calanchi tipici della zona e, successivamente con un sentiero delimitato a valle da una staccionata, al grazioso borghetto di Vercallo. Da qui, prima di risalire sulla strada asfaltata a monte del paese, seguiamo a destra un sentiero che ci porta ad una diramazione di 4 sentieri dove noi, tralasciando il primo sulla sinistra in salita, imbocchiamo il secondo che, in discesa, ci riporta sulla strada asfaltata. Seguiamo questa sulla destra (fontana sulla sinistra, a valle della strada, dopo un centinaio di metri). In breve si giunge all’abitato di Barazzone appena superato il quale si devia a destra in salita su una stradina dove presto la ghiaia e la pendenza rendono un po’ difficoltosa la pedalata; terminato il tratto più ripido la carraia spiana e, con piccole contropendenze, dopo circa 1,7 km ci riporta sull’asfalto che seguiamo a sinistra, nuovamente in direzione di Barazzone. Dopo 500 metri imbocchiamo la carraia in discesa sulla destra che ci porta al cimitero e poi alla chiesetta di Pianzo (foto 4), di probabili origini Longobarde.
Da qui si prosegue su asfalto in discesa per poi risalire fin quando, oltrepassate le deviazioni a destra per Montale di Sotto e di Sopra, si prende a destra una strada bianca che ci conduce in prossimità degli impianti sportivi di Monchio delle Olle oltrepassati i quali si tiene ancora la destra, sempre su asfalto, in direzione Selvapiana.
In località Ca del Vento si imbocca a destra un passaggio tra le recinzioni di due abitazioni per percorrere un bel crinale panoramico (foto 5). Compiuto un ampio arco sulla sinistra il sentiero ci porterà a transitare dal cimitero nuovo di Selvapiana e una volta raggiunto l’asfalto lo si prende a sinistra per abbandonarlo subito dopo per una carraia a destra in salita che in 200 metri ci riconduce su un’altra stradina asfaltata che a sua volta, seguita a destra, in 500 metri ci porta in centro a Selvapiana di fronte alla trattoria del Petrarca.
Svoltiamo a sinistra e ci dirigiamo verso il centro dell’abitato dove seguiremo a destra le indicazioni bianco/rosse del sentiero 664 che presto diventa sterrato e dopo 200 metri seguiamo la carraia di sinistra in discesa piuttosto ripida e a tratti sassosa che in circa 900 metri ci porta ad un balcone con vista sulla valle del fiume Enza. Qui la carraia si fa pianeggiante poi riprende a salire in corrispondenza del Tempietto del Petrarca (foto 6), eretto tra il 1838 ed il 1847 a ricordo del periodo che il poeta trascorse in questi luoghi nel 1343. Poco dopo, giunti nuovamente su asfalto, lo seguiamo a sinistra in discesa per abbandonarlo dopo 150 metri (prima di un tornante a sinistra) a favore di una carraia che scende sulla destra. Con alcuni tornanti si perde velocemente quota fino a giungere sulla stradina di fondovalle del rio Cerezzola che seguiamo a sinistra sempre in discesa fino alla strada provinciale 513 in località Cerezzola.
Seguiamo la provinciale a destra in direzione di Ciano d’Enza e dopo circa 900 metri (100 metri dopo aver superato la presa d’acqua che da origine al canale d’Enza) seguiamo a destra la stradina con i segnali bianco/rossi del sentiero 662 che ci condurrà, con una ripida salita, a costeggiare la riserva della rupe di Campotrera e ad immettersi sull’asfalto (strada provinciale 54 proveniente da Ciano d’Enza) poco prima del castello di Rossena (foto 7).
La seguiamo a destra per 150 metri poi svoltiamo a sinistra al fine di fare il periplo del castello, entrare nell’omonimo borgo dal retro e rientrare sulla provinciale alcune centinaia di metri più avanti dove però abbandoniamo subito l’asfalto per scendere a destra sul sentierino che ci porta sulla stradina asfaltata che conduce in discesa alla frazione di Braglie dove termina l’asfalto e prosegue sotto forma di carraia erbosa che poco dopo svolta a destra e prende a salire verso l’abitato di Casalino dove ritroviamo l’asfalto che in circa 1 km ci riconduce sulla provinciale 54. La seguiamo a destra in salita per poco più di un chilometro quando dalla nostra sinistra proviene la provinciale 73 che seguiamo fino al bivio per Cavandola percorso all’andata. Svoltiamo a sinistra in discesa e percorriamo a ritroso la strada per il castello di Canossa (foto 8, 9).
Evidenze turistiche
Evidenze turistiche
- Castello di Canossa
- Borghetto di Vercallo
- Pianzo – chiesetta di S. Maria Assunta
- Tempietto del Petrarca
- Riserva della rupe di Campotrera
- Castello di Rossena e torre di Rossenella
Strutture ricettive sul percorso
Strutture ricettive nei pressi del percorso
- Castello di Canossa – centro turistico “Andare a Canossa”
- Libera Osteria del Barazzone – località Barazzone
- Trattoria del Petrarca – località Selvapiana
- Ristorante / B&B il Melograno di Matilde – località Rossena
- Bar ristorante Cavaliere Nero – località Rossena
- Fattoria Branciana – Via Rossena 93